Cingoli
Immersa in una delle zone floristicamente più belle, ricche e rare del paesaggio mediterraneo, Cingoli (m. s.l.m. 631) sorge in posizione panoramica sul lato orientale del versante adriatico del gruppo montuoso, comunemente indicato come Preappennino, che si staglia sull'alta valle del Musone e alle cui spalle si erge la Dorsale Appenninica vera e propria.
L'eminenza tipografica di Cingoli – cui un antico mito di fondazione collega a un ancestrale culto solare legato al nome della maga Circe – considerata in relazione alla stupenda veduta panoramica a cui questa fa adito, ha con il tempo permesso alla città di guadagnarsi l'appellativo di “Balcone delle Marche”.
Una “Posizione incantevole” dalla quale si ha accesso a “Panorami sconfinati” per parafrasare ciò che il pittore Donatello Stefanucci aggiunse a commento ad una sua “Celebre veduta di Cingoli” (Conservata nella Pinacoteca comunale).
L'abitato, la cui salubrità climatica è proverbiale ormai da cinque secoli, si inserisce armonicamente in un paesaggio dove l'opera dell'uomo e quella della natura si sono perfettamente integrate valorizzandosi a vicenda.
Esempio di grande fascino dell'atmosfera tipica di altri medi e piccoli centri della zona dell'antica provincia Picena, Cingoli se ne discosta al tempo stesso per la nobiltà, la complessa profondità e la gloria di un passato che ancor oggi è percepibile nelle ombre lunghe che alla sera gli antichi eleganti palazzi proiettano sulle piazze e sulle vie.